Capire gli esami

La Legge 107 dei maggio 1990 disciplina la donazione del sangue e degli emocomponenti. Fra i decreti applicativi di questa Legge, uno fra i più importanti è quello dei 15 gennaio 1991 che impone che sui donatori di sangue vengano effettuati i seguenti controlli minimi ad ogni donazione: emoglobina o ematocrito, misurazione della PAO, Alt, sierodiagnosi per a Lue, Anticorpi anti HIV 1 e 2, Anticorpi anti HCV, ricerca dell’HBsAg.
Ogni tre donazioni per gli uomini e ogni due per le donne: emocromo completo, VES, Azotemia, Creatininemia, Glicemia, Colesterolemia, Trigliceridemia, gamma GT, Ferritinemia o sideremia.
All’accettazione e poi a giudizio del medico Rx torace ed ECG.
Su questi esami tutti disquisiscono, molti ne hanno almeno uno alterato, pochi ne conoscono il significato, nessuno si è mai preoccupato di informare capillarmente donatori.
L’AVIS Provinciale di Padova ha deciso di aggiungere al bagaglio di conoscenze indispensabili ad ogni donatore alcune chiavi di lettura dei risultati di queste indagini di laboratorio.

EMOGLOBINA: valori normali:  maschi 13.5 – 18 g/dl      femmine 12.5 – 16.5 g/dl
L’emoglobina dei globuli rossi è essenziale per il trasporto dell’ossigeno ai tessuti: lo lega infatti nel passaggio dell’eritrocito nei polmoni e lo rilascia a livello degli organi e dei tessuti. Si riduce nelle anemie.
E’ bassa in caso di: perdite acute o croniche di sangue; ridotta produzione di eritrociti per carenze di ferro, rame, cobalto, vitamina B12, acido folico o per insufficienza midollare; eccessiva distruzione per anemie autoimmuni, valvulopatie cardiache ecc.; talassemia, anemia falciforme, malattie renali, epatopatie, morbo celiaco, mixedema, malattie croniche, neoplasie.E’ altresì ridotta nella gravidanza e negli atleti.
E’ elevata nella policitemia vera ed in quelle secondarie.

EMATOCRITO: valori normali:  maschi 40 – 50%    femmine 36 – 47%
L’ematocrito definisce il rapporto fra parte cellulare (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e parte liquida (plasma) del sangue.
E’ basso nelle anemie ed in tutte quelle condizioni in cui c’é una riduzione dei globuli rossi.
E’ elevato nella policitemia vera e nella disidratazione.

RX TORACE
La radiografia del torace serve ad evidenziare lesioni a carico di polmoni, bronchi, mediastino, ombracardiaca e grossi vasi.

ECG (elettrocardiogramma)
Serve ad indagare sulla funzionalità cardiaca attraverso lo studio dei fenomeni elettrici che accompagnano il ciclo di contrazione e rilassamento del muscolo cardiaco.

PAO (Pressione Arteriosa Omerale)
Viene rilevata con un apposito strumento chiamato sfigmomanometro.
Valori normali:   sistolica 110 – 160.   diastolica 60 – 95.
La pressione sistolica (massima) è la pressione che esercita il sangue sulle pareti delle arterie in seguito alla contrazione del muscolo cardiaco (sistole) ed alla conseguente spinta del sangue nel circolo.
La pressione diastolica (minima) è la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie nella fase fra sistoli.
E’ elevata nella ipertensione che può essere primitiva o secondaria ad altre malattie.
E’ bassa nell’ipotensione (pressione arteriosa bassa) che di norma non deve essere considerata una malattia.
I soggetti ipotesi hanno probabilmente una sopravvivenza superione alla media; tuttavia i disturbi derivanti da tale situazione (affaticabilità, giramenti di testa) devono essere sempre valutati da un medico.
La ipertensione è una forma morbosa molto pericolosa in quanto non da segni di se non tardivamente (gli americani la chiamano “the silent killer”). E alla base di infarti del miocardio, emorragie cerebrali, aneurismi e loro rotture, emorragie retiniche ecc. E’ buona norma, anche se non si dona il sangue, controllare spesso i valori pressori.

ALT (GPT) (Alanina Amino-Transferasi)
Nota come transaminasi. Valori normali: 3 – 40* Ul/L (in alcuni laboratori può arrivare fino a 60 Ul/L):
E’ un enzima che entra nel ciclo di utilizzo del glucosio nelle cellule, ne sono particolarmente ricche le cellule del fegato, del cuore del rene e del muscolo.
Aumenta nel sangue in seguito a processi di sofferenza o di distruzione delle cellule.
E’ molto elevata nella epatite acuta e nella necrosi epatica. E’ elevata nell’ittero ostruttivo, nella epatite cronica, nella neoplasia epatica, nella cirrosi, nell’infarto del miocardio, nella mononucleosi infettiva, nell’ittero emolitico e nella epatopatia alcoolica.
E’ bassa nella insufficienza renale, nella carenza di B6.

SIERODIAGNOSI PER LA LUE
Attualmente i test di base (cosiddetti di screening) più usati sono la V.D.R.L. ed il T.P.H.A. valori normali: negativo.
Questi esami tendono ad escludere che il donatore sia affetto da Lue e Sifilide.

ANTICORPI ANTI HIV I e 2. Valori normali: negativo.
Quando un soggetto viene contagiato dai virus responsabili dell’A.I.D.S., il sistema immunitario produce anticorpi diretti contro i virus stessi. Questi anticorpi non proteggono l’individuo sieropositivo, sono però la spia della presenza del virus e della possibile infettività del soggetto.
Dal momento della infezione (e quindi della infettività) a quello della comparsa di questi anticorpi (sieroconversione) trascorre sempre un lasso di tempo che normalmente varia da un minimo di 15 – 20 giorni ad un massimo di 6 – 8 mesi. In questo periodo, detto periodo finestra, il soggetto può essere contagiante pur in presenza di test negativi.
E’ per questo motivo che si invita l’individuo che abbia avuto comportamenti a rischio di astenersi dalla donazione.
E’ bene che il donatore si chiarisca ogni dubbio in proposito ricorrendo con serenità al colloquio con il medico trasfusionista che troverà sempre a sua disposizione.

ANTICORPI ANTI HCV. Valori normali: negativo.
Questo test viene effettuato per ricercare gli anticorpi diretti contro il virus responsabile della Epatite di tipo C.
Anche in questo caso è possibile avere cognizione della presenza del virus e della possibile infettività del donatore attraverso gli anticorpi che vengono evocati dopo la infezione.
Il virus della epatite C è responsabile di un gran numero di epatiti post trasfusionali. Questo virus non va assolutamente sottovalutato in quanto da spesso infezioni clinicamente inapparenti, che incirca il 50% dei casi cronicizzano con frequente evoluzione a cirrosi epatica.

RICERCA DELL’HBsAg. Valori normali: negativo.
E’ questa una proteina della superficie esterna del virus dell’epatite di tipo B e la sua presenza è la spia della presenza del virus e per tutto il periodo in cui si rinviene tale test positivo il soggetto va considerato infettivo per l’epatite B. Dopo il contatto con il virus si sviluppa una infezione frequentemente clinicamente inapparente (ma talora grave ed in alcuni casi mortale) nel corso della quale questo antigene lascia il posto agli anticorpi (soprattutto all’anti HBsAg). Tuttavia in alcuni casi il soggetto può diventare portatore cronico del virus pur in assenza di sintomatologia.
Tutte le unità di emocomponenti prelevate vengono sottoposte ai tests detti “di validazione” (ALT, sierodiagnosi per Lue, Anticorpi anti HIV I e 2, Anticorpi anti HCV e ricerca dell’HBsAg).
Qualora anche uno solo di questi si discostasse della normalità l’unità verrà distrutta ed il donatore richiamato per ulteriori approfondimenti.

EMOCROMO COMPLETO
E’ un insieme di parametri tendenti a valutare la parte cellulare del sangue: comprende il conteggio dei globuli bianchi ed i rapporti percentuali fra i vari tipi di leucociti “WBC” (granulociti neutrofili “neu”, eosinofili “eos” e basofili “bas”; linfociti “lyn” e monociti “mon”), il conteggio dei globuli rossi “RBC”, il valore dell’emoglobina “Hb” e dell’ ematocrito “Hct”, il volume dei globuli rossi “MCV”, la concentrazione della emoglobina negli eritrociti “MCH, MCHC” ed il conteggio delle piastrine “PLT”. Ad alterazione di uno di questi parametri corrispondono varie situazioni patologiche che vanno valutate dal medico.

VES (Velocità di EritroSedimentazione) Valori normali: 1 – 20 mm.
Misura la velocità con cui le emazie sospese nel plasma sedimentano.
L’aumento della velocità di eritrosedimentazione è correlata con un aumento delle macromolecole quali le globuline, il fibrinogeno o con la diminuzione della albumina.
E’ elevata nelle infezioni, nelle leucemie, nelle neoplasie, nella obesità, nel caso di assunzione di alcuni farmaci e nei fumatori.
E’ bassa nella policitemia, nell’anemia.

AZOTEMIA Valori normali: 20-40 mg/100ml.
Il danno renale impedisce l’escrezione di urea L’azotemia varia in maniera direttamente proporzionale con l’assunzione di proteine ed è inversamente proporzionale con la velocità di escrezione urinaria di urea.
E’ elevata nella insufficienza renale, nella nefrite, nella ostruzione delle vie urinarie, nella disidratazione, nello shock, nella insufficienza cardiaca, nella vecchiaia.
E’ bassa nella insufficienza epatica, nella cachessia, nella gravidanza, nella iperidratazione.

CREATININEMIA. Valori normali: 0.6-1.5 mg/100ml.
Poichè la creatinina presente nel sangue viene eliminata attraverso il rene la sua ritenzione può essere un indice di insufficiente azione di filtraggio del rene e quindi di danno renale.
E’ elevata nella insufficienza renale acuta o cronica, nella ostruzione delle vie urinarie, nella età avanzata, nei casi di notevole assunzione di carne e di vitamina C.
E’ bassa nella gravidanza e nel danno muscolare cronico.

GLICEMIA. Valori normali: 60-100 mg./100 ml.
Il glucosio a livelli adeguati è indispensabile per il normale funzionamento di tutte le cellule dell’organismo. E’ il principale carburante utilizzato dall’organismo per fornire l’energia alle funzioni vitali. Se assunto in quantità eccedenti al normale fabbisogno si deposita sotto forma di glicogeno e di tessuto adiposo (grasso).
Il suo livello è mantenuto costante entro i livelli fisiologici dall’azione bilanciata di alcuni ormoni quali ad es. l’insulina (il più importante), il glucagone, l’ormone tiroideo, gli ormoni surrenalici, gli ormoni ipofisari, ecc. E’ elevata nel diabete mellito, nell’ipertiroidismo, nell’ipercorticismo, nel l’iperpituitarismo, nell’acromegalia, nelle epatopatie, nelle infezioni, nelle ustioni, nella terapia cortisonica e dopo un pasto ( per una corretta determinazione si deve essere a digiuno da 12 ore prima del prelievo).
E’ bassa nell’assunzione di farmaci ipoglicemizzanti, nell’iperinsulinismo, nella Insufficienza surrenalica nell’ipopituitarismo, nel Morbo di Addison, nell’ipotiroidismo, nell’epatoma, nell’alcoolismo, nei campioni mal conservati.

COLESTEROLEMIA. Valori normali: 150-250 mg/100 ml.
Il colesterolo presente nel sangue è in parte prodotto dall’organismo (fegato, corteccia surrenale, cute, intestino e gonadi) in parte di origine alimentare. Si calcola che il colesterolo prodotto dall’organismo ammonti a circa un grammo al dì e quello di origine alimentare ammonti a circa 300- 600 gr. al dì. Una sua corretta determinazione prevede che non si assuma alcool nelle 72 ore precedenti il prelievo e che il soggetto sia a digiuno da 12 ore.
E’ elevato nella ipercolesterolemia familiare, nell’ipotiroidismo, nel diabete mellito, nella sindrome nefrosica, nella epatite cronica, nelle iperlipemie familiari.
E’ basso nella epatite acuta, nell’ipertiroidismo, nelle infezioni acute, nella uremia e nella malnutrizione. La ipercolesterolemia è un fattore predisponente alla ateromatosi delle arterie con tutte le note conseguenze per la circolazione sanguigna. La forma eredofamiliare è piuttosto frequente sia nella forma omozigote (colesterolemia > di 650 mg/dl) che eterozigote (colesterolemia totale di 270-550 mg/dl). In quest’ultimo caso la diagnosi precoce è difficile e spesso la scoperta avviene in seguito a cardiopatia ischemica intorno ai 40 anni.
Il 70% del colesterolo è presente come lipoprotiene a bassa densità (LDL). Nelle ipercolesterolemie è importante la determinazione del colesterolo HDL (lipoprotiene ad alta densità). Il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL è un ottimo indice prognostico e non dovrebbe superare il valore di 4.5. Più alto è il rapporto, peggiore è la prognosi.

TRIGLICERIDEMIA. Valori normali: meno di 160 mcg/100 ml.
I trigliceridi sono presenti nelle lipoprotiene a bassissima densità. Essi aumentano nella ipertrigliceridemia familiare, nel diabete, ed in altri disturbi dei metabolismo, nella smodata assunzione di alcool e nelle diete ricche di grassi e glucidi. Aumentano il rischio di cardiopatia ischemica e di arterosclerosi.
Sono elevati nella obesità, nella sindrome nefrosica, nella insufficienza renale cronica e nella alimentazione errata, nella iperlipemia familiare, nella pancreatite.

GOT (Glutamnico Ossalacetico Transaminasi) Valori Normali: meno di 40 Ul/L.
Determinata anche come AST, è un enzima presente in fegato, muscolo, rene, cervello, pancreas, polmone, milza, eritrociti e leucociti.
Aumenta in caso di: Miocardiopatie, Epatopatie, Miolpatie, Emopatie, Pancreopatie, Cerebropatie.
Diminuisce in gravidanza.

GAMMA GT (gamma glutamil-transpeptidasi) Valori normali: meno di 45 Ul/L.
E’ un enzima epatico e renale liberato in seguito a danno tessutale (distruzione delle cellule dell’organo).
E’ molto elevata nell’alcoolismo, nelle metastasi epatiche, nell’ascesso epatico, nel granuloma epatico nella patologia biliare ostruttiva (es. calcoli della colecisti).
E’ elevata nella pancreatite, nell’infarto del miocardio, nella epatite, nella steatosi epatica, in alcune nefropatie, nel carcinoma renale, nella assunzione di farmaci triciclici.

FERRITINEMIA. Valori normali: 20-200 mcg/I.
E’ una misurazione sensibile del ferro corporeo totale. E’ più bassa nella donna che nell’uomo.
E’ elevata nell’emocromatosi, nei politrasfusi, nelle infiammazioni croniche, nelle epatopatie acute e croniche, in alcune neoplasie.
E’ bassa nella carenza di ferro, nella anemia, nelle malattie croniche come artrite reumatoide ed insufficienza renale) nella dialisi.

SIDEREMIA.
Il ferro è essenziale per la formazione dell’emoglobina. Il suo assorbimento avviene a livello duodenale e può essere ridotto nella ulcera peptica e nella gastrite.
E’ elevato nella necrosi epatica, nella emocromatosi, nella emosiderosi, nella politrasfusione, nell’alcoolismo.
E’ basso nell’anemia sideropenica, nelle carenze dietetiche, nel malassorbimento intestinale, nel sanguinamento cronico, nella vecchiaia, nelle infiammazioni croniche, nelle neoplasie maligne, nell’ulcera sanguinante, nella gastrite e nella assenza di stomaco, nella menorragia (mestruazioni abbondanti), nella gravidanza e negli atleti.